La pandemia ha generato effetti che stanno colpendo gli attori coinvolti lungo le catene di fornitura che collegano i mittenti e i destinatari in più paesi del mondo. I porti stanno vivendo delle distorsioni di peso notevole. Le navi in attesa di attraccare, la carenza di personale e l’inadeguatezza delle infrastrutture stanno paralizzando l’attività dei terminals in più nazioni del pianeta.
Il risultato di questi problemi costringe le aziende a aspettare più giorni prima di ricevere le merci che attendono e a sostenere spese aggiuntive. Ed è proprio di alcune di queste spese delle quali voglio raccontarvi ovvero di demurrage e detention.
Perché i porti sono congestionati?
Le origini di questa situazione sono da ricercare nei lock-down nazionali che hanno caratterizzato i primi mesi della pandemia. Come ho spiegato nel mio articolo “Il nolo marittimo: perché le tariffe sono alte?” le chiusure nazionali hanno generato una eccezionale alterazione della relazione tra domanda e offerta per intensità e estensione. Il fermo di ogni attività economica e sociale ha bloccato la domanda di beni e servizi in ogni paese. I vettori di trasporto hanno ridotto la propria offerta di servizi per adeguarla alla minore richiesta. La riapertura delle attività, le campagne vaccinali di massa, l’allentamento delle misure restrittive hanno rimesso in moto i consumi e la domanda di beni e servizi è tornata a crescere in ogni nazione. L’offerta di trasporti non è cresciuta allo stesso ritmo. Questo scarto tra domanda e offerta ha paralizzato le supply chains.
Uno degli elementi della catena più stressati sono i porti. I colli di bottiglia più grandi li riscontriamo nei pressi e all’interno degli scali portuali. Per darvi una idea di quale sia la situazione pensate che il 12 gennaio 2022 sono state contate 106 navi in rada difronte il porto di Long Beach in attesa di entrare in porto. Ancora, ci sono file di camion lunghe chilometri verso i terminal in attesa di consegnare e ritirare i container. Possiamo individuare 4 motivi che generano la congestione nei porti:
- Decisioni e comportamenti dei vari attori della filiera;
- Carenze nelle infrastrutture e nelle capacità delle risorse sia all’interfaccia nave-riva che porto-entroterra;
- Carenza di navi, containers, rimorchi, treni, veicoli e autisti;
- Rallentamenti o sospensioni temporanee delle operazioni portuali causate dal Covid.
Le mancanze del sistema logistico portuale erano già note ma gli effetti della pandemia ne hanno messo in risalto l’inadeguatezza. La struttura non è in grado di digerire l’impennata della domanda del post lock-down. Bisognerà aspettare del tempo affinché domanda e offerta trovino un bilanciamento tale che i prodotti tornino a spostarsi senza incontrare ostacoli lungo il viaggio. Il calo della domanda, lo smaltimento delle spedizioni arretrate da consegnare e l’immissione di capacità nel sistema aiuteranno a raggiungere questo equilibrio.
Cosa sono demurrage e detention?
Aspettando che il contesto migliori le imprese devono convivere con questa situazione. Le aziende impiegano più giorni per ritirare i containers e sostengono spese dirette e indirette a causa della congestione dei porti. Tra le spese dirette ci sono demurrage e detention. Gli addetti ai lavori sanno bene a cosa si riferiscono questi 2 termini. Il confine tra queste 2 voci è sottile e spesso genera domande in sede di verifica dei consuntivi. È importante, quindi, avere ben chiara la distinzione. Nel 2016 ho scritto un articolo dal titolo “Quale è la differenza tra demurrage e detention?” con l’obiettivo di fare chiarezza tra questi 2 termini e presentarli in modo chiaro e semplice. Entrambe le voci si riferiscono al maggiore utilizzo del servizio oltre i tempi di franchigia concessi. Demurrage è la tariffa che viene applicata dalle compagnie marittime a fronte dell’utilizzazione dello spazio del terminal. Detention è la tariffa che viene richiesta dai vettori per l’utilizzazione del container durante le operazioni che avvengono a terra dentro e fuori il terminal. Queste spese prima della pandemia avevano un impatto marginale sul costo del trasporto. Oggi demurrage e detention hanno una maggiore incidenza dato che è più difficile completare le operazioni entro i termini di franchigia concessi.
Conclusioni
Riassumendo la pandemia ha generato effetti che hanno stravolto i meccanismi che regolano il nostro mondo. I porti sono i punti della supply chain dove questi effetti sono visibili. È facile vedere file di navi e di camion in attesa e leggere negli articoli o ascoltare di carenza di unità, di rimorchi e di autisti. Devono trascorrere giorni dietro giorni per movimentare i containers. Questi tempi di attesa generano per le aziende demurrage e detention e spese indirette connesse alla mancata ricezione dei prodotti.
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