Quando parliamo di inquinamento atmosferico il nostro pensiero va alle ciminiere degli stabilimenti produttivi o agli impianti di scarico delle auto in coda, non sempre, invece, lo colleghiamo ai camini delle navi. Le navi rappresentano il mezzo più efficiente di trasporto a parità di merce trasportata rispetto agli altri vettori ma emettono grandi quantità di inquinanti nell’atmosfera. Lo sanno bene gli abitanti delle città portuali e delle zone costiere e i marittimi che sulle navi ci lavorano tutti i giorni.
La normativa
Le navi impegnate sulle rotte commerciali mondiali utilizzano carburanti pesanti ad alto contenuto di zolfo (HSFO). Dalla combustione di queste miscele all’interno dei motori delle navi, alti come 4 magazzini e larghi come 3 autobus, viene prodotta l’anidride solforosa SO2 e il particolato. L’anidride solforosa è un gas incolore di natura acida e molto solubile in acqua. È la principale causa sia delle patologie respiratorie sia delle piogge acide. Le piogge acide danneggiano le foreste, i raccolti, gli edifici delle città e contribuiscono all’acidificazione degli oceani.
L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha fatto suo questo problema e ha emanato la normativa IMO Sulphur 2020 che obbligherà dal 1° Gennaio 2020 gli armatori ad utilizzare carburanti a ridotto contenuto di zolfo (LSFO) ovvero non superiore allo 0.50% m/m. Per avere una idea della portata dell’intervento pensate che le nuove miscele avranno un contenuto inferiore di zolfo del -85% rispetto ai combustibili attualmente utilizzati (3.50% m/m). L’IMO stima che nei prossimi 5 anni saranno evitate circa 570000 morti premature per patologie respiratorie grazie a questa azione. I controlli saranno effettuati dalle Autorità portuali di ciascuno Stato attraverso la visione dei registri delle navi e l’utilizzo di rilevatori. Le Autorità potranno commissionare multe, sequestrare la nave o giungere fino all’arresto del capitano in caso di violazioni.
Attualmente esistono 4 aree del pianeta nelle quali il limite di contenuto di zolfo è addirittura inferiore a quello previsto da IMO 2020 ovvero uguale o inferiore allo 0.10% m/m. Queste zone sono conosciute come Emission Control Area (ECA) e sono;
- Mar Baltico
- Mare del Nord
- L’area Nord Americana
- Mare Caraibico
È in discussione la possibilità di applicare il più stringente regolamento ECA anche in altre aree sensibili del pianeta tra cui mi preme indicare il Mare Mediterraneo sia per l’importanza dei traffici sia per la popolosità dell’area intorno al bacino.
3 Opzioni
La nuova normativa non prevede deroghe o periodi di tolleranza. Le compagnie di navigazione dovranno essere fin da subito conformi alla direttiva IMO 2020. Gli armatori per essere confacenti all’obiettivo dello 0.50% m/m hanno a disposizione 3 possibilità:
- Utilizzo di miscele a basso contenuto di zolfo
- Utilizzo degli scrubbers
- Utilizzo di combustibili alternativi
La 1° opzione è quella di rifornire la nave con carburanti a basso tenore di zolfo. È stato stimato che il LSFO avrà un costo maggiore di 250.00 USD/Ton rispetto ai combustibili HSFO. È previsto che questa sarà la soluzione adottata dalla quasi totalità dei proprietari di navi per la sua semplicità applicativa. La 2° opzione è quella di dotare la nave di impianti per la pulizia dei gas di scarico detti scrubbers. Il sistema consiste nel pompare acqua all’interno dell’impianto per pulirlo dagli scarti della combustione e evitare che vengano immessi nell’atmosfera. Questi sistemi possono essere a circuito chiuso o aperto. L’uso di questi ultimi è stato vietato in diversi Stati per lo scarico a mare delle acque reflue. Il costo stimato per dotare una nave di questo sistema si aggira tra i 6 e 10 milioni di dollari. È atteso che solo il 10% della flotta mondiale adotterà tale soluzione a causa dell’effettiva disponibilità di spazio a bordo per l’installazione, degli elevati costi di alloggiamento e dei dubbi sugli effettivi benefici ambientali degli scrubbers. La 3° opzione è quella di utilizzare carburanti alternativi come il gas naturale liquefatto (LNG) o i bio-combustibili. Questa ultima soluzione, seppure ottima da un punto di vista ecologico rispetto alle altre alternative, sarà adotta in misura trascurabile dagli armatori poiché la tecnologia è ancora agli inizi del suo sviluppo.
Gli Effetti
Quando viene emanata una normativa che impone nuovi vincoli il più delle volte accade che i maggiori costi necessari per adeguarsi alle nuove regole siano sostenuti dal mercato con un aumento dei prezzi finali. Per comprendere gli effetti che il regolamento avrà sul settore dobbiamo considerare 2 cause principali;
- domanda di carburanti a basso tenore di zolfo
- i costi di conversione
Il 1° fattore riguarda lo spostamento della domanda dai carburanti HSFO a quelli LSFO. Il 90% della flotta navale mondiale avrà necessità di rifornirsi di combustibili meno inquinanti e l’industria di raffinazione dovrà rispondere a questa richiesta sostituendo l’attuale produzione. Il nuovo carburante è più costoso da produrre e il suo prezzo sarà determinato dalle dinamiche tra la domanda e l’offerta. Il 2° elemento considera le spese che gli armatori dovranno sostenere per allinearsi con la direttiva IMO 2020. L’insieme di questi fattori si tradurrà in un incremento del costo di trasporto che le imprese dovranno corrispondere per spedire le proprie merci. L’aumento è stimato tra i 180.00 e i 400.00 USD/TEU. I primi aumenti sono previsti già per il 4° trimestre 2019. È possibile che ci sarà un incremento degli attuali transit time per consentire una gestione più efficiente del carburante.
Conclusioni
Quando si parla di ambiente spesso diverse iniziative vengono abbandonate in quanto si valutano solo dal punto di vista economico. Penso che, nel mondo di oggi, fermarci a considerare analisi che puntino al solo valore economico rechi solo un danno a noi stessi. Forse, però, i tempi sono maturi per assistere a una inversione di tendenza. La direttiva IMO Sulphur 2020 ritengo sia un buon esempio del cambiamento in atto. Con questa azione sono stati messi davanti al profitto privato la tutela della salute pubblica e la protezione dell’ambiente. Spero che presto vedremo nuove leggi dal contenuto forte e efficace che sostengano gli interessi collettivi.
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